di Angelo d’Orsi
Un soffio di pazzia criminale percorre l’Italia, e preoccupa quanto il Coronavirus, forse di più perché prima o poi il virus sarà debellato ma una classe politica – nazionale e locale – come quella alle cui mani siamo affidati, rischia di lasciare macerie, sociali economiche spirituali, da cui sarà molto difficile risollevarsi.
Il “governatore” della Liguria Toti se ne esce con un tweet in cui dichiara gli anziani non produttivi (in sostanza eliminabili, ma con le dovute buone maniere), senza sapere, al di là della volgarità del pensiero, che, come sociologi ed economisti documentano, oggi gli anziani reggono gran parte del peso della società italiana, supportando i giovani senza reddito e senza lavoro e senza casa, oltre che dando un contributo in prima persona proprio all’economia italiana, in mille modi.
Il suo omologo campano, De Luca, reso celebre da una caricatura televisiva (personalmente sono sempre più contrario, perchè l’ottimo Crozza finisce per rendere simpatici personaggi degni soltanto di disprezzo), dopo aver prima minacciato lanciafiamme e sciabole, galera e roghi per i violatori delle norme e quindi di conseguenza vantato fino a pochi giorni or sono i mirabili esiti del contrasto alla pandemia nella regione di cui si considera sovrano assoluto, è costretto a tacere davanti alla forza dei numeri che vedono la Campania seconda solo alla Lombardia, per contagi, ricoveri, decessi.
La Lombardia, appunto, dove un figuro come Attilio Fontana, di cui sono state accertate frodi fiscali, raggiri finanziari allo stesso Ente che lui rappresenta, ambigue frequentazioni dirette o indirette con personaggi legati alla criminalità, continua imperterrito a rimanere presidente, confermando anche la totale colpevole incapacità di gestire la pandemia, in sodalizio con il suo assessore Gallera, di cui non sai se piangere o ridere.
E che dire dell’altro reuccio delle regioni, il veneto analfabeta Luca Zaia? Lui è convinto che la “sua” non sia una regione bensì uno Stato indipendente, in forma di monarchia assoluta, che da sovrano senza Costituzione, egli può dirigere come meglio gli aggrada. Prima i veneti! Del resto d’Italia chi se ne frega? Sono stranieri.
Meno vistoso il potere di Zingaretti (il fratello dell’attore, tanto per chiarire), che dovendo guidare un partito allo sbando (il fu PD) non ha molto tempo per occuparsi della Regione Lazio di cui risulta presidente, ma dispensa ottimismo, pensiero positivo, inviti all’unità et similia, come se parlasse allo specchio radendosi al mattino.
Un cenno lo merita anche, almeno, un ministro, quello della Sanità, un laureato in Scienze politiche in quota LEU (!), privo di qualsivoglia competenza in materia, che dovrebbe rappresentare la faccia progressista del governo. Di lui, tra le tante perle, vorrei citare solo una frase di oggi, quando ha definito “terrificante” l’andamento del contagio: al di là del fatto che si tratta di un termine a effetto, letterario, se vogliamo, sia pure di cattiva letteratura o di mediocre giornalismo mainstream, può un ministro designato a gestire la salute del popolo italiano, usare una parola siffatta che è di per sè terrorismo, appunto, allo stato puro? Infine, last but not least, Giuseppe Conte, questo oscuro avvocato pugliese, per volere di Dio (o di Di Maio?) finito alla presidenza del Consiglio dei Ministri, il quale si diverte un sacco a lanciare il suo DPCM trisettimanale, accompagnato da una pseudo conferenza stampa in cui sfoggia la più perfetta, democristianissima capacità di non dire nulla mentre parla e ripete le stesse quattro frasi, quelle imparate a marzo. E io immagino che preghi il suo santo preferito, Padre Pio (di cui sfoggia regolare immaginetta nei propri penetralia) di tenerlo a galla fino a fine legislatura.
E mentre governatori litigano con i governanti, sindaci si rendono autonomi dalle regioni, i ministri non si trovano d’accordo con i partiti di cui sono espressione, Renzi cerca disperatamente di farci ricordare che è vivo (che paradosso chiamare “viva” la sua formazione di quattro gatti spelacchiati), la minoranza della destra chiede udienza alla maggioranza, propone collaborazione (o meglio cogestione nella speranza di recuperare un frammento di potere) e contemporaneamente minaccia sfracelli, c’è chi propone, e pure con insistenza, di rinchiudere tra quattro mura (di una camera, per ora), quegli stessi anziani giudicati superflui da Toti.
E la Costituzione? e i diritti civili? e il buonsenso? e la decenza?
Già, tutto questo abbiamo cominciato da un pezzo a gettarlo alle ortiche e ciò che rimane del Movimento 5 Stelle nel confessionale politico del futuro potrà vantarsi di aver contribuito potentemente a dare un colpo decisivo alla democrazia con l’infame legge di riduzione dei parlamentari. Quel M5S, che cerca una quadratura per la difficile sopravvivenza, dibattendosi tra il genio di Dibattista, l’autorevolezza di Grillo, la competenza di Di Maio, mentre i suoi ministri e ministre, ripetono psittacisticamente le veline passate loro dai vertici.
Un cenno finale in questo repertorio di pazzia criminale e e di bestialità politica, lo dedico alla gentile signora Azzolina, sulle cui incompetenze si sa già tutto (dalla tesi copiata al concorso “superato” rocambolescamente), ma che ad esse ha aggiunto una protervia e una supponenza davvero sconcertanti. E che per farci sentire la sua autorità (che non è autorevolezza, bisognerebbe farle capire) si è ostinata a far svolgere, con tutti i rischi del caso, un concorso burla nella scuola, in caccia di riserve di voti futuri. E si dichiara una ipocrita comprensione per tutti quegli italiani e italiane che stanno precipitando nella povertà e vanno in piazza a protestare: ma “attenzione ai violenti!” – è la parola d’ordine, di governanti e compiacenti osservatori, i quali non sembrano rendersi conto della rabbia sociale che sta crescendo e che non si può gestire semplicemente coi manganelli o col bando sociale ai “negazionisti” (categoria un po’ troppo generica per essere efficace sul piano dell’analisi, peraltro).
L’emergenza Coronavirus faciliterà, finchè dura, la sopravvivenza al potere di tutti costoro, è chiaro. Ma è inaccettabile che ministri e ministre, governatori e segretari di partito, sindaci e sindache, scarichino sugli italiani la responsabilità di questa seconda ondata del virus: annunciata e prevista da mesi, evidentemente non ha suscitato in tutti costoro la benché minima volontà (e capacità) di predisporre ripari, nel sistema sanitario (smantellato negli anni con perfetta par condicio da centrosinistra e centrodestra), nel sisteme scolastico, nel sistema dei trasporti. Per non parlare della catastrofe economica, di cui per ora vediamo solo gli inizi, e davanti alla quale è difficile sperare che questo ceto politico possa porre un qualche riparo in tempi rapidi e in modi certi e in forme efficaci. Anche qui c’è l’appello al fai da te, con il mantra: “il governo non lascerà solo nessuno”.
Ora è un po’ troppo comodo dire che dobbiamo essere tutti uniti, che dobbiamo sperare, e che in fondo siamo noi i responsabili del contagio, che siamo noi che dobbiamo vigilare, stare attenti, e addirittura (mi pare sia stato ancora il ministro Speranza a dirlo) ricorrere a opportune “segnalazioni” dei vicini di caseggiato che fanno feste o semplicemente accolgono persone in casa.
A voler essere malevoli, e cupamente pessimisti, insomma, potremmo chiederci se non siamo all’anticamera dell’eugenetica e forse pure all’anticamera del totalitarismo, o meglio del “Toti-alitarismo”.
Tratto da https://www.facebook.com/Movimento-2-Giugno-216702341732167/