Sezioni comuniste Gramsci-Berlinguer
per la ricostruzione del P.C.I.
di Domenico Marino
segretario della Sezione di Pisa
Dopo la sbornia elettoralistica, dopo la presa dei seggi parlamentari, dopo le presentazioni di rito a qualcuno toccherà l’incombenza di formare un governo.
Qualcuno ha parlato a sproposito di Terza Repubblica.
In che “senzo”!? Risponderebbe, con gli occhi strabuzzanti, un confuso “Mimmo” in Bianco, Rosso e Verdone.
Di fatto “siamo” impantanati nei metodi di cooptazione stile “pentapartito” tipici della peggiore Prima Repubblica; però privata, evirata incostituzionalmente del sistema elettorale proporzionale puro.
Quindi non è cambiato nulla nelle pratiche politiche si è solo peggiorato le regole del gioco, di gran lunga meno democratiche, e sono certamente peggiorati gli schieramenti in campo.
A conti fatti gli unici governi possibili sono: M5s-Lega Nord, M5s-PD, Centrodestra-Centrosinistra.
Ma l’altro ieri non erano tutti contro tutti?
Invece già oggi sono per le ammucchiate!
Certo una poltrona è pur sempre una poltrona, però un po’ di buon gusto signori! E che diamine!
Di seguito dopo i mal di pancia elettoralistici entra in gioco la fredda meccanica della “real politik”.
Adesso ci diranno: ci vuole responsabilità, stabilità, bisogna dare un governo agli italiani, che devono essere per forza “rigovernati”.
Quindi “fare il primo ministro spetta a me”, dice Di Maio, “no, invece spetta a me” risponde Salvini.
“Calma bambini ce ne per tutti” li tranquillizza Mattarella.
Sotto intanto il popolino si schiera come sugli spalti di una partita di pallone, e tifa.
Chi vincerà? I tifosi no di certo!
Intanto qualcuno però incomincia a percepire un prurito, un dolorino incipiente che incalza da dietro…
Il cambiamento, la tanto sbraitata rivoluzione perfino, dove sono?
Parole, parole, parole, soltanto parole. Siamo alle solite.
Il maiale ha tre peli, tre peli ha il maiale: tautologia di un’illusione.
Lo dico sempre che ormai hanno ridotto la politica ad un noioso gioco di ruolo, un “reality” malfatto ma prestabilito da chi il potere lo ha davvero: il capitale, col popolino che si dimena speranzoso, con l’amo già in bocca, di essere fritto.
Tira, tira, tira che stavolta è bello grosso..!