di Gabriella Mira Marq
L’Iran ha ottenuto soddisfazione dalla Corte internazionale di Giustizia contro gli Stati Uniti per il sequestro illegale di beni.
Il vicepresidente della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite (ICJ), Kirill Gevorgian, ha dichiarato giovedì che la Corte ha stabilito che il congelamento parziale dei beni iraniani da parte degli Stati Uniti è illegale e che gli Stati Uniti sono ora tenuti a pagare un risarcimento per le conseguenze e violazioni degli obblighi internazionali.
Il magistrato ha sottolineato che gli Stati Uniti hanno effettivamente violato i propri impegni con l’Iran sotto il Trattato di amicizia, relazioni economiche e diritti consolari del 1955 e ora si trovano di fronte all’obbligo di pagare a Teheran un risarcimento il cui importo deve ancora essere determinato nelle fasi successive del procedimento.
Il ministero degli Esteri iraniano ha commentato la vicenda affermando che la sentenza della Corte internazionale di giustizia è una prova della legittimità delle posizioni dell’Iran ed espressione del comportamento illegale del governo degli Stati Uniti.
Teheran aveva presentato una petizione alla Corte internazionale di giustizia (ICJ) nel 2016 dopo che la Corte suprema degli Stati Uniti aveva ordinato il congelamento di 2 miliardi di dollari di beni iraniani per accuse infondate. L’Iran aveva sollevato il caso all’Aia per la violazione da parte degli Stati Uniti del Trattato di amicizia del 1955 con gli Stati Uniti.
Teheran accusava gli Stati Uniti di aver usurpato le attività finanziarie iraniane e quelle delle imprese iraniane e, con l’Iran oberato di difficoltà economiche a causa delle sanzioni e dei costi dei consumi alle stelle, è fondamentale per il paese recuperare i propri diritti finanziari.
Washington ha tentato senza successo di invalidare la causa affermando che le “mani sporche” dell’Iran dovrebbero squalificare la sua causa per reclamare i 2 miliardi di dollari.
02 aprile 2023