Ricatto Usa alla Turchia: se comprate i missili antiaerei russi S-400, non addestreremo i vostri piloti per gli F-35. Aerei già ordinati e in parte pagati. Prova di forza, segno di debolezza sul piano commerciale, con dubbi per molti compratori. Trump, la testa che è, e Tayip Erdogan di fronte: testate nucleari.
Niente F-35, pronti gli avanzatissimi caccia russi Su-57
Prepotenza di Superpotenza
Usa Turchia ricatto, F-35 o S-400: ma se arrivano i caccia Su-57?
Agenzia ANSA. ‘Il Pentagono ha deciso di bloccare l’addestramento di nuovi piloti turchi alla conduzione dei suoi cacciabombardieri F-35, che Ankara vorrebbe ottenere già nei prossimi mesi. Lo riferiscono media locali, secondo cui si tratta di una nuova stretta degli Usa in risposta all’acquisto turco del sistema missilistico russo di difesa antiaerea S-400, che Washington ritiene una minaccia per la sicurezza dei sistemi Nato e dei suoi jet’. Preoccupazioni da parte di tutti i Paesi compratori dei costosissimi e molto criticati F-35 rispetto alle garanzie contrattuali offerte degli Stati Uniti sotto amministrazione Trump.
I duri in ‘cerca guai’
l momento, nella base Luke in Arizona ci sono almeno 4 piloti e 2 addestratori turchi, oltre a 20 tecnici addetti alla manutenzione. “Oltre allo stop ai nuovi arrivi, non sarebbe esclusa neppure una sospensione dell’addestramento in corso”, leggiamo dalla agenzie. Ma il seguito è peggio. Ansa di stamane. Il Pentagono ha notificato ad Ankara che cancellerà i suoi ordini d’acquisto degli F-35 se comprerà i sistemi missilistici anti-aerei S-400 dalla Russia. E il ministro della Difesa Usa precisa che gli addestramenti dei piloti turchi cesseranno il 31 luglio, e tutto il personale legato agli F-35 fuori entro la fine di quel mese.
Gli S-400 battono gli F35?
Washington strepita, Ankara orgogliosa si arrabbia, e a Mosca più di uno si sfrega le mani. Ieri il capo del gigante di Stato russo Rostec, Sergheij Chemezov, ha annunciato che entro due mesi la sua azienda sarà in grado di fornire alla Turchia l’armamento missilistico antiaereo S-400. Siamo alle conclusioni di un lungo percorso: gli istruttori russi hanno già finito l’addestramento dei tecnici turchi, i pagamenti sono a posto, i sistemi S-400 sono già stati prodotti. Manca solo la consegna. ‘Cosa fatta capo ha’. Ma qualcuno non si rassegna, più modello capriccio di bimbo che pesta i piedi gridando ‘voglio voglio’.
Tentativi di ragionevolezza
Qualcuno a Washington prova a sostenere qualche ragione credibile. L’avanzatissimo S-400 russo «non è compatibile con gli armamenti Nato». Ma la compatibilità tecnica sono dettagli facilmente superabili, ribattono i tecnici di parte opposta. Il problema è reale non dichiarato, è tutto strategico. Di fatto, la presenza inevitabile di consulenti russi per l’utilizzo del sistema anti aereo in casa di un Paese Nato, si scontra con le necessità di segretezza legate ad altri armamenti, in particolare al cacciabombardiere F-35, che la Turchia ha ordinato e di cui ha già ricevuto alcuni esemplari ancora non definitivi, ma ci sono. Bel guaio.
Dei dispetti ai guai veri
Il neo segretario alla difesa Usa Patrick Shanahan, blocca i 34 piloti turchi che dovevano cominciare l’addestramento. E fa ridere. I problemi veri sono altri. Punto di forza dell’F-35, la sua capacità di nascondersi ai radar. La tecnologia Stealth, che il Pentagono considera segretissima al punto da non rivelarne i dettagli nemmeno ai partner coinvolti nella produzione come l’Italia. Segreto indebolito se non violato dalla convivenza con il sistema S-400. Impossibile impedire ai tecnici russi di ‘misurare’ l’impronta radar del caccia (gli F-35 israeliani). Ed addio gran parte del costosissimo vantaggio strategico del caccia.
Un problema che già esiste in Siria
Nodo molto difficile da sciogliere, annota Gianpaolo Cadalanu su Repubblica. Problemi politico-strategici intricati. Trump, la testa che è, e Tayip Erdogan di fronte. Se la fanno a testate, addio. Ambizioni di potenza turche e vizi di prepotenza contro. Erdogan spesso critico con l’Occidente, vedi Stato islamico, migrazioni, ai rapporti con Mosca. E sugli F-35, Ankara ha già espresso la massima irritazione, annunciando che se gli Usa resteranno sulla linea di chiusura, ormai c’è il No ufficiale, la Turchia rinuncerà agli F-35 e comprerà gli avanzatissimi caccia russi Su-57, ‘e così t’impari’. Mosca ovviamente applaude mentre la Nato piange.
08 Giugno 2019