Daria Bonfietti
“Manca ancora un pezzo” ripeteremo molte volte con determinazione in occasione del 44° Anniversario della Strage di Ustica: manca l’ultimo pezzo di verità, quello che ci deve dire chi nella tragica notte del 27 giugno 1980 ha abbattuto un aereo civile nei nostri cieli, provocando la morte di 81 cittadini e violando i confini e la dignità del nostro Paese. La Sentenza-ordinanza del giudice Priore (1999) che ci ha dato la verità sulla tragica notte del 27 giugno 1980 : “l’incidente al DC9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC9 è stato abbattuto, è stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti con un’azione, che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, operazione di polizia internazionale coperta contro il nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti. Nessuno ha dato la minima spiegazione di quanto è avvenuto”, poi il Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, (2008), ha affermato e testimoniato che il DC9 Itavia è stato abbattuto da aerei francesi che volevano colpire il leader libico Gheddafi.
È evidente che da troppo tempo aspettiamo una risposta dal Procura delle Repubblica di Roma che ha riaperto le indagini dal 2008 e voglio denunciare che anche questa attesa, questo prolungato silenzio, mi colpisce e mi ferisce.
Chiedo con forza invece al Governo una posizione coerente di verità e giustizia, che voglia anche tener conto che il Governo, (Ministeri di Difesa e dei Trasporti), è stato condannato a risarcire sia l’Itavia che i parenti delle vittime, con più Sentenze in sede civile, per non aver difeso l’incolumità dei suoi cittadini e/o ostacolato la verità. Non nascondo la preoccupazione che in questi anni, in qualche occasione, sia mancata la determinazione della Magistratura, che ha caratterizzato altre stagioni di indagini e che piste già individuate e informazioni ricevute non siano state seguite. Non conosciamo i livelli di collaborazione degli altri Stati: se la vicenda Ustica è un terribile intreccio tra Stati Uniti, Francia, Libia e Italia, credo sia corretto sapere come Stati amici e alleati stiano contribuendo alle indagini, anche per poter eventualmente con più forza, chiedere al Governo e alla nostra diplomazia interventi qualificati e appropriati. E nel vuoto di certezze giudiziarie continuano a inserirsi i depistaggi, le offese personali, gli attacchi alla attività dell’Associazione, si continua con falsità evidenti e distorsioni degli atti giudiziari a sostenere la tesi della bomba, intossicando il dibattito, cercando di imporre censure preventive. Mi rivolgo al Governo: non posso non rilevare che, dopo un impegno iniziale sta languendo l’impegno della Presidenza del consiglio per l’attuazione della direttiva Renzi/Draghi per la desecretazione degli atti della Pubblica Amministrazione. Quello della Direttiva è un iter lungo, iniziato nel 2014, che ha portato evidentemente a risultati positivi ma che ha sempre mostrato per Ustica, l’aspetto negativo della mancanza di documentazione coeva ai fatti; ma ha anche mostrato in generale, un certo grado di precarietà nella tenuta complessiva della documentazione dello Stato. Basti pensare che non esiste più l’archivio del Ministero dei trasporti per gli anni del terrorismo (!)
Non si ha più notizia inoltre, dell’impegno per la digitalizzazione degli atti dei processi di rilevanza storica ( anche in questo caso Ustica sarebbe interessata). E aggiungo che non trova attuazione il Protocollo d’intesa con il Ministero dell’istruzione firmato con le associazioni delle vittime del terrorismo per la didattica nelle scuole. Ma voglio ribadire che anche in questo Anniversario si sentirà l’impegno forte dell’Associazione per la Verità e la Memoria, perché tante sono le iniziativa programmate attorno al Museo per la Memoria di Ustica e poi comincerà la sua attività la Fondazione Museo per la Memoria di Ustica, che con Comune e Regione Emilia Romagna stiamo costruendo, per dare più impulso a tante attività di storia, ricerca, didattica, collaborazione internazionale, sempre nel segno di continuare a fare
Memoria e Verità.