L’associazione di amicizia tra i popoli ITALIA-CUBA organizza per Venerdi 4 Gennaio 2019 una gran festa per i 60 anni dall’entrata all’Havana delle truppe di Fidel Castro che sovvertirono il Dittatore filo Statunitense Fulgencio Batista e instaurarono il Socialismo reale sull’isola.
La Rivoluzione cubana si iscrive tra i grandi avvenimenti politici e sociali del XX secolo.
La fiducia popolare nella Rivoluzione venne confermata agli occhi del mondo (Operazione Verità) quando più di un milione di persone si radunarono il 21 gennaio a La Habana a difesa della loro sovranità.
Operai, contadini e studenti entrarono in massa nelle Milizie Nazionali Rivoluzionarie e nei Comitati di Difesa della Rivoluzione, fondati rispettivamente nel 1959 e nel 1960. Un importante settore dell’intellettualità pone le sue conoscenze al servizio del paese (trent’anni dopo Cuba avrebbe laureato mezzo milione di universitari).
Si gettavano le basi dello sviluppo industriale, per lo sradicamento della povertà e dell’analfabetismo, per elevare i livelli di salute e di cultura, così come per lo sviluppo sportivo, tecnico-scientifico e umano.
Programma della giornata presso il Circolo ARCI Colline, via di Salviano 53, a Livorno:
– H 17.00 Dibattito; intervengono
Irma Dioli (Presidente Nazionale Associazione Italia-Cuba)
Marco Consolo (Resp. esteri di Rif. Comunista)
Fabio Marcelli (Esperto di Diritto Internazionale)
-H 19.00 Documentari:
“Il blocco contro Cuba: il genocidio più lungo della storia”
“Todo Guantanamo es nuestro”
-H 20.30 cena
Menù: Lasagne al pesto – Arrosti Misti con patate, Dolce, Vino, caffè
Su richiesta menu’ per vegani e celiaci
-H 22.00 Spettacolo Teatrale de “I BURLONI”
-H 23.00 concerto “CUBANISSIMO” musica Caraibica
Per prenotazioni Giovanni: 340-7698865
email: giovalti@inwind.it
Sabato 5 gennaio 2019 alle ore 11,00 il Coordinamento regionale Toscana dell’Associazione Italia-Cuba organizza un presidio davanti a Camp Darby per chiedere la restituzione della base e della Baia di Guantanamo occupate militarmente dagli Stati Uniti.
Una lotta che unisce il popolo cubano a quello italiano, che vede la presenza sul suo territorio di centinaia di servitù militari Usa/Nato. In particolare l’Associazione chiede la cessazione immediata dei lavori di ampliamento della base di Camp Darby, il più grande deposito statunitense al di fuori degli Usa, dalla quale sono partiti i convogli militari e i rifornimenti per le guerre imperialiste Usa/Nato, che hanno visto un forte incremento negli ultimi trenta anni. Camp Darby è la palestra di tutte le forme di eversione anti democratica che si sono realizzate contro il nostro Paese e, allo stesso tempo, rende il nostro territorio un obiettivo sensibile.
L’obiettivo della chiusura di tutte le basi militari Us/Nato è stato discusso durante la “Prima Conferenza internazionale contro le basi militari Us/Nato“che si è tenuta dal 16 al 18 novembre a Dublino, che ha visto la partecipazione di Aleida Guevara (membro dell’Assemblea nazionale cubana) e Silvio Platero (presidente del movimento per la pace Movpaz di Cuba). Nel documento finale di Dublino, che alleghiamo, si considera “la chiusura di basi e installazioni militari in certi paesi e aree, necessitanti di speciale attenzione da parte del movimento internazionale. Per esempio la base US di Guantanamo a Cuba, le basi US di Okinawa e Sud Corea, la base US di Ramstein in Germania, in Serbia, le vecchie e nuove basi US/NATO in Grecia e a Cipro, l’installazione del nuovo Comando Africano US (AFRICOM) con le basi affiliate in Africa, le numerose basi US/NATO in Italia e Scandinavia, l’aeroporto di Shannon in Irlanda, che è stato impiegato come base militare US/NATO, e le basi appena installate dagli Stati Uniti, Francia e i loro alleati sul suolo della Siria e dintorno”.