Nicolás Maduro *
CARACAS, Venezuela – Le recenti proteste in Venezuela hanno fatto notizia nella stampa internazionale. Gran parte della copertura dei media stranieri ha distorto la realtà del mio paese e i fatti che riguardano gli eventi.
I venezuelani sono orgogliosi della loro democrazia. Abbiamo costruito un movimento democratico partecipativo popolare che ha fatto sì che sia il potere che le risorse siano equamente distribuiti tra la nostra gente.
Secondo le Nazioni Unite, il Venezuela ha costantemente ridotto la disuguaglianza: in questo momento ha la più bassa disparità di reddito della regione. Abbiamo ridotto la povertà enormemente – dal 49 per cento nel 1998 al 25,4 per cento nel 2012, secondo i dati della Banca Mondiale; nello stesso periodo, secondo le statistiche del governo, la povertà estrema è diminuita dal 21 per cento al 6 per cento.
Abbiamo creato programmi di assistenza sanitaria e di educazione universale di punta, gratuiti a livello nazionale per i nostri cittadini. Abbiamo raggiunto questi risultati in gran parte utilizzando i proventi del petrolio venezuelano.
Mentre le nostre politiche sociali hanno migliorato la vita dei cittadini in tutto, il governo ha anche affrontato importanti sfide economiche negli ultimi 16 mesi, tra cui l’inflazione e la carenza di beni di prima necessità. Continuiamo a trovare soluzioni tramite misure come il nostro nuovo sistema di cambi basato sul mercato, che è stato progettato per ridurre il tasso di cambio sul mercato nero. E stiamo monitorando le imprese per garantire che non creino disservizi ai consumatori o accaparramento dei prodotti. Il Venezuela ha anche lottato contro un elevato tasso di criminalità. Stiamo affrontando questo con la costruzione di una nuova forza di polizia nazionale, il rafforzamento della cooperazione tra polizia e comunità e una ristrutturazione del nostro sistema carcerario.
Dal 1998, il movimento fondato da Hugo Chávez ha vinto più di una dozzina di elezioni presidenziali, parlamentari e locali attraverso un processo elettorale che l’ex presidente americano Jimmy Carter ha definito “il migliore del mondo”. Recentemente, il Partito Socialista Unito ha ricevuto un mandato schiacciante nelle elezioni municipali del dicembre 2013, vincendo in 255 comuni su 337.
La partecipazione popolare alla politica in Venezuela è aumentata considerevolmente nell’ultimo decennio. Come ex sindacalista, credo profondamente nel diritto di associazione e nel dovere civico di garantire che la giustizia prevalga sollevando le legittime preoccupazioni in manifestazioni e proteste pacifiche.
Le affermazioni che il Venezuela ha una democrazia carente e che le attuali proteste rappresentano il sentimento prevalente sono smentite dai fatti. Le proteste antigovernative sono portate avanti da parte di persone dei segmenti più ricchi della società che cercano di invertire i risultati del processo democratico di cui ha beneficiato la stragrande maggioranza del popolo.
Manifestanti antigovernativi hanno fisicamente attaccato e danneggiato cliniche, bruciata una università nello stato di Táchira e lanciato bottiglie molotov e pietre contro gli autobus. Hanno preso di mira anche altre istituzioni pubbliche lanciando sassi e torce contro gli uffici della Corte Suprema, la compagnia telefonica pubblica CANTV e l’ufficio del procuratore generale. Queste azioni violente hanno causato danni per molti milioni di dollari. Questo è il motivo per cui le proteste non hanno ricevuto alcun sostegno nei quartieri poveri e della classe operaia.
I manifestanti hanno un unico obiettivo: la cacciata anticostituzionale del governo democraticamente eletto.
I leader antigovernativi lo hanno chiaramente indicato all’inizio della campagna in gennaio, giurando di creare il caos nelle strade. Le proteste con critiche legittime per le condizioni economiche o il tasso di criminalità vengono sfruttate dai leader della protesta per fini violenti e antidemocratici.
In due mesi, si presume che 36 persone siano state uccise. Noi crediamo che i manifestanti siano direttamente responsabili di circa la metà delle morti. Sei membri della Guardia Nazionale sono stati colpiti e uccisi; altri cittadini sono stati uccisi mentre cercavano di rimuovere gli ostacoli posti dai manifestanti per bloccare il transito.
Un piccolissimo numero di personale delle forze di sicurezza è stato anche accusato di aver partecipato a violenze, a seguito delle quali diverse persone sono morte. Questi sono eventi molto spiacevoli, e il governo venezuelano ha risposto arrestando le persone sospettate. Abbiamo creato un Consiglio per i diritti umani per indagare su tutti gli incidenti relativi a queste proteste. Ogni vittima merita giustizia, e ogni responsabile – sia esso un sostenitore o un oppositore del governo – sarà ritenuto responsabile delle sue azioni.
Negli Stati Uniti, i manifestanti sono stati descritti come “pacifici”, mentre del governo venezuelano si dice che li stia reprimendo violentemente. Secondo questa narrazione, il governo americano è schierata con il popolo del Venezuela; in realtà, è dalla parte dell’1 per cento che vuole far tornare indietro il nostro paese a quando il 99 per cento era escluso dalla vita politica e solo in pochi – comprese le compagnie americane – traevano vantaggio dal petrolio del Venezuela.
Non dimentichiamo che alcuni di coloro che hanno sostenuto l’usurpazione del governo venezuelano democraticamente eletto nel 2002 stanno guidando le proteste di oggi. Coloro che sono stati attivi nel golpe del 2002 hanno immediatamente sciolto la Corte Suprema e la legislatura e smantellato la Costituzione. Chi incita alla violenza e tenta azioni incostituzionali simili deve oggi affrontare la giustizia.
Il governo americano ha sostenuto il colpo di stato del 2002 ed ha riconosciuto il governo golpista nonostante il suo comportamento anti-democratico. Oggi, l’amministrazione Obama spende almeno 5 milioni di dollari l’anno per sostenere i movimenti di opposizione in Venezuela. Un progetto di legge che chiede un supplemento di 15 milioni di dollari per queste organizzazioni anti-governative è ora all’esame del Congresso. Il Congresso sta anche decidendo se imporre sanzioni al Venezuela. Mi auguro che il popolo americano, conoscendo la verità, deciderà che il Venezuela e la sua gente non meritano tale punizione, e inviterà i loro rappresentanti a non emanare sanzioni.
Ora è tempo di dialogo e di diplomazia. All’interno del Venezuela, abbiamo teso una mano all’opposizione. E abbiamo accettato le raccomandazioni dell’Unione delle nazioni sudamericane ad intraprendere colloqui mediati con l’opposizione. Il mio governo si è anche aperto al dialogo con il presidente Obama, esprimendo il nostro auspicio di scambiarsi gli ambasciatori. Noi speriamo che la sua amministrazione risponderà di conseguenza.
Il Venezuela ha bisogno di pace e di dialogo per andare avanti. Noi diamo il benvenuto a chiunque voglia sinceramente aiutarci a raggiungere questi obiettivi.
*Presidente del Venezuela.