Il PD ogni giorno che passa da’ sfoggio del peggio di sé e della sua distanza da quella che fu l’esperienza del P.C.I. di Togliatti, Longo e Berlinguer e somigliare, sempre più, a quello andreottiano.
Infatti, in barba alla decenza politica, un assessore del citato PD si allinea all’oblio (che la destra tenta in tutti modi di far passare nell’opinione pubblica) per votare la titolazione di una via stradale (leggi sotto) di un noto fascista con un passato più che torbido. All’assessore bastava andare in internet e digitare il nome di Pino Rauti e fare un minimo di ricerca per scoprire che nella XIII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI – DOCUMENTI – PARTE TERZA – DESTRA ISTITUZIONALE E DESTRA EVERSIVA LEGAMI TRA EVERSIONE POLITICA E CRIMINALITA ORGANIZZATA , per trovare a pagina 264 la seguente affermazione:
“La strategia dell’intervento del potere invisibile viene enunciata al Parco dei Principi nel convegno del 1965. Sono presenti uomini come Guido Giannettini, finanziato dal SIFAR sin dal 1965 e Pino Rauti, indicato in una informativa del SID datata 25 novembre 1968, come ́segretario generale di Ordine Nuovo collegato al Fronte Nazionale di Valerio Borgheseª, che ipotizzano soluzioni golpiste con la protezione dell’ombrello atlantico. Ed è presente anche Stefano Delle Chiaie, come riusciamo a sapere grazie ad un “galleggiante” redatto sul suo conto dal servizio segreto spagnolo (allorche evidentemente lo arruola) sulla base di notizie che non possono che provenire dall’interessato, in quell’occasione interrogato in quanto ritenuto responsabile del sequestro Oriol.
Riferisce così Delle Chiaie alla Polizia spagnola che egli fu, dal 1956 al 1958, segretario della sezione missina del quartiere Appio, e fu il fondatore, nel 1958, con Pino Rauti, di Ordine nuovo; nel 1960 dirige i GAR, che operano all’interno dell’Università; nel 1962 fonda Avanguardia Nazionale dando al gruppo un carattere di formazione paramilitare; dunque, nel 1965 partecipa alla convenzione romana del Parco dei Principi, ́dove si riorganizza l’estrema destra italiana e si decide l’infiltrazione dell’estrema sinistra e la strategia della tensioneª. Maggiore efficacia di sintesi e maggiore autorevolezza, sugli scopi di quella convention, non era possibile a dirsi. Partecipano anche numerosi giornalisti di testate centriste e di destra. La copertura ed i finanziamenti provengono dall’ufficio REI del colonnello Rocca, la strategia ipotizzata è quella della guerra non ortodossa, i soggetti chiamati a realizzarla sono un insieme di strutture militari e civili, ovviamente segrete, sottratte ad ogni controllo istituzionale, con licenza di attentati e di eliminazione dell’avversario. Che resta il Partito comunista italiano e la sua volontà di accedere al governo del Paese attraverso libere elezioni. Niente di più e niente di meno di questo…”
E per non andare oltre bastava osservare cosa sono stati capaci di fare i fascisti di quella risma con la capitale italiana e ben argomentata in La scoperta del “mondo di mezzo”.
Cosa dobbiamo attendere ancora per ricostruire un partito con solide basi e con seri valori, prima di essere colpiti da altra stupidità umana?
MOWA
Calabria, via intitolata a Pino Rauti con il voto dell’assessore Pd. Anpi: “Sdegno”. Il dem Magorno: “Il partito si dissocia”
Cardinale, in provincia di Catanzaro, è il comune che ha dato i natali al fondatore del Centro studi Ordine Nuovo (dal quale sarebbe nato l’omonimo gruppo terroristico, dopo il suo rientro nel Msi). Ora gli ha pure dedicato una piazza. Anpi: “Sgomenti per il voto del Partito democratico”. Il segretario regionale dei dem: “Avevamo chiesto di non votare quella delibera”
Per il presidente provinciale dell’Anpi Mario Vallone, “non esiste il minimo dubbio sul nome di Pino Rauti e sui suoi legami con le peggiori trame eversive nell’Italia del dopoguerra”. “L’aggravante che ci amareggia, lasciandoci sgomenti, – continua Vallone – sta nell’apprendere, se non proprio la condivisione, la grave sottovalutazione di esponenti del Partito democratico presente in giunta. Ci auguriamo davvero una netta presa di distanza da questa deplorevole decisione, dalle forze politiche democratiche e da quanti hanno a cuore i valori della Costituzione e dell’antifascismo. Come Anpi decideremo nei prossimi giorni su quali iniziative mettere in campo per non far calare il silenzio su questa brutta pagina”.
Il problema è che la scelta di intitolare una via a Pino Rauti è arrivata anche con il sostegno del Pd locale. E adesso i vertici regionali del partito, che in Calabria è guidato dal segretario Ernesto Magorno, sono in imbarazzo. “È una cosa che noi non condividiamo – dice il deputato Magorno prendendo le distanze dall’assessore comunale di Cardinale – Il partito si dissocia. Avevamo chiesto di non votare quella delibera. Non sapevamo nulla di questa proposta. Ne prendiamo comunque atto e chiederemo conto all’assessore Marra. È grave che alcuni esponenti istituzionali locali del partito non abbiano colto l’inaccettabilità dell’iniziativa. Ci auguriamo che in tempi rapidissimi avvenga una chiara presa di distanza, altrimenti il partito sarà costretto ad assumere i necessari provvedimenti disciplinari contemplati nel nostro statuto”. Nel piccolo comune calabrese, intanto, ci sarà chi ogni giorno attraverserà via Pino Rauti.
14 agosto 2017