MALATI DI LIBERTA’
Nell’Italia di oggi sembra incredibile ma c’è stato un tempo non lontano in cui persone diverse per censo, per età, per religione, per fede politica, anche se non si conoscevano tra di loro, si impegnarono tutte insieme per riconquistare la libertà perduta e porre fine alla guerra. Sapevano quanto fosse pericoloso quello che facevano. A volte mortale.
Contro di loro combatteva l’esercito più potente dell’Europa di allora, la Wehrmacht e come se non bastasse, gli assassini delle SS e i loro servi: i fascisti repubblichini. Fucilazioni, torture, deportazioni nei campi di sterminio non furono sufficienti a farli desistere.
In questo libro frutto di 3 anni di lavoro e di ricerche presso gli Istituti storici di un gruppo di iscritti alla sezione Martiri niguardesi, rendiamo omaggio a figure di medici, infermiere, suore e preti, donne dei Gruppi di DIfesa e comunisti dei GAP, che altrimenti sarebbero al di fuori della ristretta cerchia degli affetti, ormai preda dell’oblio .
Collaborando, riuscirono a far scappare una quarantina di antifascisti ed ebrei prigionieri, ricoverati per le ferite delle torture o per malattia al reparto Ponti I dell’Ospedale di Niguarda.
Questo libro attraverso testimonianze dirette e documenti anche inediti svela l’ecosistema della resistenza niguardese, ripercorrendo una piccola, grande, avvincente storia di ribellione e di solidarietà.
E racconta il perchè il nostro quartiere faccia parte di quel periodo leggendario della nostra storia inizio e fondamento della Repubblica, che si chiama RESISTENZA.
Presenteremo il libro il 25 aprile alle 10:30 alla Casa della Memoria, in quariere in vari luoghi …e poi
LO TROVATE IN LIBRERIA, NEI SITI ON-LINE OPPURE
IN SEZIONE A PREZZO DI PROMOZIONE: 10 €.
Casa della Memoria
venerdì 5 aprile ore 18:30
Siamo nella primavera 1994, il procuratore militare della Repubblica di Roma Antonino Intelisano è impegnato nell’indagine preliminare relativa alla strage delle Fosse Ardeatine. Il magistrato sta cercando in archivio una richiesta di autorizzazione a procedere che potrebbe essere contenuta negli atti del precedente processo contro Herbert Kappler.
Dopo una lunga serie di ricerche affiora un pezzo di Storia italiana che riguarda gli eccidi nazifascisti avvenuti in centinaia di borghi italiani dal 1943 al 1945. Si tratta di incartamenti occultati attraverso un’archiviazione illegale, firmata il 14 gennaio 1960 dal generale Enrico Santacroce su ordine politico: si trovano in un locale adibito ad archivio nel Palazzo Cesi-Gaddi di Roma.
I fascicoli sono stipati in un armadio in legno marrone. Nessuno lo cerca, nessuno lo vuole trovare. Chi lo ha nascosto per ben trentaquattro anni? Vengono alla luce 695 fascicoli raccolti in faldoni, stipati uno sull’altro. Biacchessi riapre i fascicoli, li confronta con le carte di vecchi e nuovi processi, incontra testimoni, familiari delle oltre 15 mila vittime, magistrati, avvocati, segue le tracce degli assassini rimasti di fatto impuniti e non più in vita, ricostruisce un mosaico composto da tasselli di verità celate.
“… Chiara Colombini ha colmato una lacuna offrendoci una straordinaria storia “dal basso” della Resistenza… I protagonisti sono i sentimenti di quelli che scelsero di armarsi contro i fascisti e i nazisti, sulla loro capacità di amare e odiare, sulle loro speranze di futuro e sulla cupa realtà che li avvolgeva nel presente, sui lutti e sui dolori che accompagnarono la loro lotta ma anche sulla felicità e le tempeste emotive dalle quali furono attraversate le loro vite, sospese tra l’eccezionalità di quei tempi e una grande voglia di qiete e di normalità…” ( Giovanni De Luna).