La vicepresidente argentina Cristina Kirchner ha dichiarato sabato scorso che, in caso di recessione, il governo non pagherà nemmeno “lo 0,5%” del proprio debito con il Fondo Monetario Internazionale contratto dal precedente presidente, il filostatunitense Mauricio Macri.

Nel presentare il suo libro “Sinceramente” alla Fiera Internazionale del Libro di Cuba all’Avana, la Kirschner ha affermato che “la prima cosa e la più importante che dobbiamo fare per poter pagare è uscire dalla recessione”, scrive l’agenzia Reuters.

“Se c’è una recessione, nessuno pagherà nemmeno lo 0,5%, aggiungo che la via per uscire da una recessione è attraverso forti investimenti da parte dello Stato”.

L’Argentina deve ristrutturare 100 milioni di dollari di debito sovrano, inclusa una parte dei 57 miliardi di dollari prestati al paese dall’FMI nel 2018 chiesti ed ottenuti dal governo Macri.

I negoziati con l’FMI sono la principale speranza dell’Argentina per evitare il default nel mezzo di una svalutazione della moneta, una forte inflazione e una contrazione dell’economia. A Buenos Aires, una missione tecnica dell’FMI dovrebbe discutere degli obblighi nei confronti del fondo nelle prossime settimane.

La Kirchner ha criticato gli accordi firmati tra il Fondo Monetario Internazionale e il precedente governo argentino, che ha definito illegali e che in molte clausole violano le regole dell’entità finanziaria.

La vicepresidente Kirchner si reca costantemente a Cuba per visitare sua figlia Florencia Kirchner, che è sottoposta a cure mediche nel paese dei Caraibi.

Riferendosi a sua figlia ha confermato che il suo stato di salute è “molto migliore” e ha ringraziato le autorità cubane e gli specialisti medici che hanno avuto a che fare con i trattamenti clinici.

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