Il conduttore di Report: “Non sono stato colpito da alcun provvedimento disciplinare”
Sigfrido Ranucci, vicedirettore di Rai3 e conduttore di Report, è stato raggiunto ancora una volta da attacchi ingiustificati. Questa volta ad opera del giornalista Aldo Torchiaro e da ‘il Riformista‘ i quali hanno riportato falsamente che il conduttore di Report sarebbe stato colpito da un provvedimento disciplinare. “Arrivato un provvedimento disciplinare RAI a Sigfrido Ranucci che non era autorizzato a pubblicare introduzione al libro di Chiarelettere sulle origini del Covid. Si apre formalmente la guerra interna alle poltrone d’oro. Adesso ne vedremo delle belle” ha scritto Torchiaro su Twitter. Successivamente Ranucci ha chiarito, sempre su Twitter, che “quanto dichiarato dal signor Torchiaro e dal Riformista è falso. Il sottoscritto non è stato colpito da alcun provvedimento disciplinare. L’azienda ha aperto e archiviato a tempo di record perché il sottoscritto non ha pubblicato alcun articolo senza autorizzazione. Si trattava della prefazione di un libro scritto dai colleghi Giulio Valesini e Aldo Ciccolella per la quale era stata chiesta autorizzazione a luglio scorso. La pubblicazione è stata un’iniziativa della casa editrice. Darò mandato al mio legale di querelare il Riformista e Torchiaro che con tale sciatteria hanno infangato una trentennale carriera passata ad onorare nel pieno rispetto delle regole l’azienda per cui lavoro, lavoro per il quale sono finito sotto scorta. È anche grave che un’informazione che doveva essere riservata sia uscita dall’azienda e anche in maniera errata”.
Nonostante la dovuta replica a quella che era una notizia palesemente falsa l’autore de ‘il Riformista‘ non si è staccato dalle sue posizioni scrivendo che l’indiscrezione da loro recepita era corretta. “Due irritualità in una giornata sola” ha poi ribadito Aldo Torchiaro nel suo articolo intitolato ‘Sigfrido Ranucci contro il giornalismo di inchiesta, ma solo se riguarda lui…’ in riferimento al provvedimento e alla sua archiviazione. E’ interessante notare che le accuse mosse contro Ranucci (e il suo staff) – siano esse riferite alla celeberrima puntata “no vax” che di “no vax” non ha nulla o a quest’ultima vicenda – sono state costruite in base ad un ingiustificato stravolgimento dei fatti seguito da un approccio a “disco rotto” in cui le accuse vengono ripetute all’infinito senza badare all’oggettività. Un disco che va avanti da tempo e che dopo un po’ finisce per annoiare.