Il 25 aprile 1945, l’Italia veniva liberata dai partigiani, in larga maggioranza comunisti, dopo una dittatura fascista durata più di venti anni. Ma le speranze di giustizia e libertà venivano rapidamente deluse con la restaurazione capitalistica postbellica che emarginava progressivamente le forze protagoniste della Liberazione. I lavoratori pagarono pesantemente sulla loro pelle i costi della ricostruzione economica e subirono licenziamenti e persecuzioni politiche, mentre i vecchi apparati dello Stato fascista tornavano a farla da padroni assieme ai padroni veri delle fabbriche e delle banche.
Il 1° Maggio fu, nel corso degli anni, l’occasione di riunire il patrimonio di lotta delle lavoratrici e dei lavoratori contro la nuova dittatura della borghesia. Da Portella della Ginestra alle lotte dei giovani con la “maglietta a striscie” contro Tambroni, fino alle lotte degli anni ’70 si cercò di mantenere aperta una prospettiva di emancipazione sociale e di vera democrazia popolare.
Oggi, nella più grave crisi del capitalismo degli ultimi decenni, disoccupazione di massa, precarizzazione del lavoro, attacco ai diritti fondamentali dei lavoratori e nuovi pericoli di guerra mondiale, sono gli ingredienti con cui si vuole scaricare sui giovani, le donne, i pensionati ed i lavoratori sempre più precari i costi della crisi.
UNA NUOVA RESISTENZA POLITICA E SOCIALE E’ NECESSARIA!!
Contro le nuove fiamme di guerra provocate dall’imperialismo nordamericano ed europeo verso paesi sovrani ( Libia, Siria e Repubblica democratica e popolare di Corea ).
Contro l’attacco alle condizioni di vita ed ai diritti fondamentali della classe operaia e del popolo.
Contro le sempre più pericolose restrizioni ai diritti di libertà.
TORNIAMO A LOTTARE!!
CONTRO IL GOVERNO DELLE BANCHE E DEI PADRONI, DELL’UNIONE EUROPEA E DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA, L’ALTERNATIVA C’E !!
Uscita dell’Italia dall’Unione Europea, dall’Eurozona e dalla Nato. Nazionalizzazione ed esproprio, senza indennizzo di banche e grandi aziende, sotto il controllo dei lavoratori. Azzeramento del debito, salvaguardando gli interessi dei piccoli risparmiatori. Abrogazione delle leggi che legittimano il precariato ed il caporalato, ripristino del contratto collettivo nazionale e delle giusta causa per i licenziamenti. Salario minimo garantito per legge,aggiornamento delle pensioni e dell’indennità di disoccupazione. Salario per i giovani in cerca di prima occupazione e riduzione dell’orario a parità di salario.