L’informazione sulla guerra in Ucraina viene considerata dai massimi esponenti europei un pretesto per zittire voci di dissenso di come stanno andando le cose in quel paese applicando una decisione senza precedenti nel continente contro la stampa.
Infatti, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Bruxelles, dopo aver dichiarato che la UE finanzierà l’acquisto e consegna armi per Kiev ha usato un linguaggio fuori luogo, anche, per la stampa come:
“Fermiamo la macchina mediatica del Cremlino. Russia Today, Sputnik, controllati dallo Stato russo, e le loro controllate non potranno più diffondere le loro bugie per giustificare la guerra di Vladimir Putin e seminare divisione dell’Unione”.
Mentre l’’Alto Rappresentante Josep Borrell ha usato una terribile metafora per spiegare che verranno “vietate le trasmissioni nella Ue” di Rt e Sputnik.
“Uccidiamo il serpente schiacciandogli la testa”
Il mainstream continentale, forse, preferisce avere spettacoli vergognosi di alterazione della verità di cui ci auguriamo, vivamente, essere uno scherzo e circolati sul web come questo?
Speriamo che il mondo del giornalismo si schieri a sostegno dei loro colleghi russi, perché se così non fosse, confermerebbero la tesi che “la prima a morire nelle guerre è l’informazione” e con essa la democrazia.
Lo staff di iskrae